mercoledì 18 ottobre 2017

Destino o Libero Arbitrio?

Siamo destinati a vivere tra le infinite possibilità…

“Che fortuna, che coincidenza, chi lo avrebbe mai detto è un caso che ti abbia incontrato, il destino ha voluto così”. Queste frasi fanno parte della nostra quotidianità, le ripetiamo spesso, di fronte a situazioni apparentemente inspiegabili. Ma esiste il libero arbitrio o è il destino a decidere?

Questo dilemma percorre la storia del pensiero umano sin dalle origini, in quanto l’uomo da sempre si chiede se è libero o è un semplice strumento della natura.

Esiste il destino come opera programmatica, con la quale dobbiamo fare i conti per forza; ma come la realizzeremo dipende da noi, quindi esiste anche il libero arbitrio.

Il primo rappresenta la necessità e i condizionamenti che accompagnano un essere umano dalla nascita, il secondo consiste nelle scelte che facciamo durante tutta la nostra vita...


Come si fa d’altro canto a negare l’esistenza dei condizionamenti. 
Se un individuo nasce in una determinata città, in un certo ceto sociale, con uno specifico DNA, anche se volesse non potrebbe cambiare queste condizioni di nascita che lo condizionerebbero per sempre. In ogni caso non dimentichiamo che l’anima (o come vogliamo chiamarla) sceglie prima della nascita il tipo di incarnazione e lo fa perche è spinta a fare certe esperienze, deve evolversi e ha bisogno di un determinato contesto. Se c’è da imparare qualcosa, sceglierà certe condizioni, mentre se c’è da imparare qualcos’altro, saranno predilette altre scelte. Le condizioni di partenza, rappresentano i limiti umani in questa esistenza. Dopo la nascita l’anima si veste di una personalità e si muove nel contesto che ha scelto e che può modificare con opportune scelte.

Una metafora molto bella a riguardo, è contenuta nel libro “Conversazioni con Dio” di Neale Donald Walsch, nel quale Dio dice che:” l’anima sceglie colori, tavolozza e tela, indirizzando la vita terrena in diverse misure, ma poi a dipingere il quadro siamo noi”. Se l’anima non ha scelto l’azzurro è inutile lamentarsi che il cielo che abbiamo dipinto è venuto troppo rosso e non ci piace. Questo però non esclude che abbiamo carta bianca, rispetto ai colori che abbiamo ricevuto.

Fatta la scelta iniziale dell’anima sta a noi agire nelle infinite possibilità che abbiamo a disposizione. C’è una frase del film Mr. Nobody che dice: “Fino a che non hai scelto, tutto diventa possibile”

Una grossa limitazione all’esercizio del libero arbitrio è l’opinione che abbiamo di noi stessi. Statisticamente parlando siamo una generazione dall’autostima bassissima. Siamo sempre in paranoia, abbiamo l’ansia degli esami, del lavoro, l’ansia da prestazione, la prova costume. 
Rinunciamo a percorsi ambiziosi per paura di non essere all’altezza e facciamo un passo indietro con la coda tra le gambe. Entrare nel gregge è più comodo. Tutto accadrà come deve accadere… e se non si può far nulla, si comincia ad accettare tutto: schiavitù, povertà, bullismo, violenza…. 
Osho diceva che l’uomo è l’unico essere sulla terra a possedere la libertà. Gli animali e le piante nascono, muoiono seguendo quello che la loro natura stabilisce. L’uomo invece è la libertà stessa. Se neghi la libertà ad un uomo, hai negato il suo tesoro più prezioso. Essere liberi significa celebrare la vita. Una volta accettato il fatto che l’uomo è libero, si comprende che tutte le dimensioni sono possibili e che dipende solo da noi cosa diventare e cosa non diventare. L’uomo crea ogni attimo, in questo preciso istante, noi stiamo creando.

Il libero arbitrio fa paura perché la responsabilità ricade tutta su di noi. Molte persone preferiscono sentirsi parte di eventi preconfezionati dalla società dalle religioni e dalle mode. E’ più comodo camminare in pianura che in montagna per sentieri ripidi e sconosciuti. Siamo noi a fare la scelta di camminare in una direzione o nell’altra. Pianura o montagna, la scelta è sempre nostra.

Fonte: www.ilsapere.org

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