domenica 29 settembre 2013

Scoperta una grande piramide sommersa nelle Azzorre

Se verrà esclusa l'ipotesi della formazione di origine naturale il ritrovamento di questa piramide sommersa potrebbe cambiare molte cose ...
Catherine


La ricerca della leggendaria civiltà atlantidea, scomparsa nella notte dei tempi a causa di un cataclisma globale catastrofico, potrebbe essere ad una svolta. L'emittente televisiva pubblica del Portogallo (RTP) ha diffuso la sorprendente notizia della scoperta di una piramide sottomarina nelle acque delle Isole Azzorre.

La ricerca di Atlantide è ad una svolta decisiva?

Le leggende sull’esistenza di una civiltà preistorica avanzata, denominata comunemente Atlantide, sono circolate fin dall’inizio della storia umana. I ricercatori che si sono avventurati nella ricerca di indizi sulla sua esistenza hanno avuto sempre opinioni divergenti. Alcuni pensavano che si trovasse al centro dell’Oceano Atlantico, altri in Sud America, altri ancora nell’Oceano Pacifico. Come ormai è noto, sono stati gli scritti di Platone a suggerire che i costruttori originali delle piramidi sul nostro pianeta fossero gli abitanti di un continente perduto situato ad ovest dello Stretto di Gibilterra, ma i ritrovamenti megalitici in zone come Machu Pichu, Cuzco e Tiahuanaco hanno portato a pensare che gli Atlantidei provenissero dal Sud America.

Ma una scoperta davvero importante potrebbe portare ad una svolta decisiva nella ricerca della civiltà perduta. Un servizio trasmesso dalla televisione pubblica portoghese ha rilevato l’esistenza di una struttura piramidale sul fondo delle acque che circondano le Azzorre, nei pressi del vulcano Dom João de Castro Bank, tra le isole di São Miguel e Terceira ...

sabato 28 settembre 2013

Dissenso Scientifico sul Darwinismo

Al mondo vi sono grandi menti che respingono la teoria dell'evoluzione darwiniana ed il modo con il quale viene diffusa.

Per raccogliere questi nomi (si tratta di titolari di una laurea in materia scientifica) è stato realizzato un sito web dove i suddetti uomini di scienza possono sostenere tale causa con la propria firma, dichiarando di condividere il seguente testo:

Siamo scettici circa la pretesa che le mutazioni casuali e la selezione naturale possano dar conto della complessità della vita. Un attento esame dell’evidenza della teoria Darwiniana dovrebbe essere incoraggiato.
A scientific dissent from Darwinism
Il comunicato ufficiale fu redatto e diffuso nel 2001 dal Discovery Institute in risposta alle provocazioni secondo le quali non esisterebbero scienziati credibili capaci di dubitare di questa teoria. Più tardi, nella rivista The New York Review of Books, apparve una prima lista di 100 scienziati disposti ad esprimere pubblicamente il loro scetticismo riguardo il neo-darwinismo. Da quel giorno la lista è cresciuta e conta più di otto volte il numero di firme iniziale.
Il sito web, per chi fosse interessato si chiama Dissent from Darwin e la lista con l'elenco completo è reperibile a questo indirizzo. Nel sito sono anche presenti dei documenti molto interessanti riguardanti noti temi in contrasto con l'evoluzione, quali l'esplosione del Cambriano e l'impossibilità della macroevoluzione da semplici mutazioni genetiche, oltre ad un pdf chiamato "La sopravvivenza del più falso", un articolo di Jonathan Wells (due dottorati in biologia molecolare e biologia cellulare presso l'università di Berkeley e uno in scienze religiose all'università di Yale)...

giovedì 26 settembre 2013

L'elenco che fa paura...

Acerra, Arienzo, Aversa, Bacoli, Brusciano, Caivano, Camposano, Cancello ed Arnone, Capodrise, Capua, Carinaro, Carinola, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Casamarciano, Casapesenna, Casapulla, Caserta, Castelvolturno, Castello di Cisterna, Cellole, Cervino, Cesa, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Curti, Falciano del Massico, Francolise, Frignano, Giugliano in Campania, Grazzanise, Gricignano di Aversa, Lusciano, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Mariglianella, Marigliano, Melito di Napoli, Mondragone, Monte di Procida, Nola, Orta di Atella, Parete, Pomigliano d’Arco, Portico di Caserta, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Recale, Roccarainola, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Paolo Bel Sito, San Prisco, San Tammaro, San Vitaliano, Santa Maria a Vico, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sant’Arpino, Saviano, Scisciano, Sessa Aurunca, Succivo, Teverola, Trentola- Ducenta, Tufino, Villa di Briano, Villa Literno, Villaricca e Visciano.

Questi, in ordine alfabetico, secondo l'elenco diramato qualche giorno fa dal Ministero della Salute, i 47 comuni della Campania a più alto rischio di tumore per inquinamento di aria, acqua e suolo...

martedì 24 settembre 2013

Il passato remoto di Gobekli Tepe

“Intercorre più tempo fra Gobekli Tepe e le tavolette d’argilla sumere di quanto non ve ne ne sia fra la civiltà sumera e noi”.
Gary Rollefson, archeologo  


Eva Danese

Oggi voglio portarvi in un luogo sorprendente.

Il luogo si chiama Gobekli Tepe, nell’attuale Turchia, ed è situato a circa diciotto chilometri dalla città di Şanlıurfa, presso il confine con la Siria. L’aspetto è quello di una collina alta circa quindici metri, con un diametro di trecento.

Qui, nel 1963 un gruppo di ricerca archeologico notò nella zona cumuli di frammenti di selce, segno della presenza, nel passato, di un’attività umana. Solo trent’anni dopo, però, se ne riconobbe il potenziale: un pastore notò che dal terreno spuntavano alcune pietre di strana forma. Avvisò il responsabile del museo della città di Şanlıurfa, e di bocca in bocca la notizia arrivò all’Istituto Archeologico Germanico. Nel 1995 cominciarono gli scavi, guidati dall’archeologo Klaus Schmidt, e in seguito il tutto passò sotto la supervisione di due università tedesche. Ciò che venne scoperto avrebbe lasciato non pochi a bocca aperta.

Vennero infatti alla luce, dopo un tempo incommensurabile, alcuni recinti circolari, delimitati da megaliti a forma di “T” di oltre quindici tonnellate ciascuno e di circa tre metri di altezza. 
Risalgono al 9500 a.C. 

Un’epoca in cui, fino a questo momento, gli studiosi non credevano fosse possibile per gli essere umani erigere una struttura del genere. Gli scavi continuano a tutt’oggi, e si calcola che decine e decine di megaliti debbano ancora essere riportati in superficie. A circa un chilometro dal sito riposa un megalite la cui lavorazione fu abbandonata a causa di una rottura. Questo significa che una volta finito sarebbe dovuto essere trasportato, forse, verso il sito. Vi lascio immaginare cosa significhi spostare un manufatto di tale peso ...

venerdì 20 settembre 2013

I girasoli “mutanti” e le api muoiono ...

Scene da film horror nei campi ..

L’immagine delle api morte o morenti sui fiori di girasole è tratta da un video girato quest’estate che documenta una morìa imponente verificatasi in provincia di Fermo: oltre che nelle Marche, altre sono avvenute in Molise e Puglia. Sembrano scene di un film dell’orrore. Cos’è successo, uso irresponsabile di insetticida su un campo in piena fioritura?
Macché.

Ho parlato al telefono con Marco Panella, presidente dell’Unaapi (Unione nazionale associazione apicoltori italiani): i principali indiziati, a suo avviso, sono le nuove varietà di girasoli “mutanti” – sementi approvate dall’Unione Europea e lecitamente immesse in commercio da poco tempo – e l’uso, anch’esso lecitissimo, dei diserbanti.

Blogeko – lo sapete, amici lettori – è molto affezionato alle api, che stanno morendo in tutti i Paesi ove si pratica agricoltura industrializzata.

E’ molto affezionato alle api perché dall’impollinazione che esse effettuano dipende buona parte del nostro cibo; inoltre le api che muoiono sono solo il segno più evidente della scomparsa di tante piccole vite selvatiche cui poco si bada. 

Le sorti delle api, insomma, mostrano come le nostre campagne stanno diventando un deserto...

giovedì 19 settembre 2013

America in a painting from 1451

A painting by Piero della Francesca, dated 1451 and located in the Malatesta Temple (Tempio Malatestiano) in Rimini, represents without a doubt the coasts of the North American continent.
By Riccardo Magnani
The Malatesta Temple in Rimini is the main church of the city and for this reason it is usually indicated by the citizens as the Duomo, the Cathedral. Completely renovated starting from 1447 with the contribution of artists such as Leon Battista Alberti, Matteo de' Pasti, Agostino di Duccio and Piero della Francesca, though not complete, it is the key work of the Renaissance of Rimini and one of the most significant architectures of the Italian 15th century
Under the lordship of Sigismondo Pandolfo Malatesta, it was immediately decided to build a chapel dedicated to St. Sigismund, namesake saint as well as patron of the customer, at first assigning the project to Matteo de' Pasti from Verona, only to entrust the remaining restoration to the highest-rated artist Leon Battista Alberti.
It is not my intention here to make an analysis of the Temple. Instead, I want to bring attention to something very significant in order to define, or rather we should say re-define, much of our history and those events that have characterized it. I am referring to a painting by Piero della Francesca located in the latter part of the Temple, which is precisely characterized by the actions of Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Herein lies the fresco made by Piero della Francesca in 1451, which in the opinion of biographers and academics portrays Sigismondo Pandolfo Malatesta praying to Saint Sigismund. In this painting, "the glorification of the customer is at the peak, the religious theme intertwines with dynastic and political aspects, as in the features of St. Sigismund hiding those of the Emperor Sigismund of Luxembourg, who, investing the Malatesta as a knight in 1433, legitimized his dynastic succession, and ratified his seizure of power" (De Vecchi-Cerchiari)... 

mercoledì 18 settembre 2013

Big Bang addio: l’universo è emerso da un iper-buco nero?

Secondo una nuova teoria il nostro universo potrebbe essere il prodotto del collasso di una stella di almeno quattro dimensioni spaziali.

di Roberto Paura

Avete presente un foglio di carta? Fondamentalmente bastano due dimensioni per descriverlo: altezza e larghezza.
Ma il foglio di carta fa parte di un universo con tre dimensioni spaziali (la terza è la profondità, troppo piccola nel foglio per essere apprezzabile). Se disegniamo un omino sul foglio di carta, e immaginiamo che sia vivo, avremo un omino a due dimensioni che vive in un universo a due dimensioni.

È l’idea alla base di un famoso romanzo fantastico della fine del XIX secolo, Flatlandia di Edwin Abbott. 

Oggi potreste trovare quel romanzo nelle librerie di molti fisici e cosmologi in tutto il mondo. Il perché è presto detto: anche il nostro universo potrebbe essere un foglio di carta a tre dimensioni all’interno di un universo con più dimensioni. L’idea non è nuova, soprattutto tra coloro che si occupano di teoria delle stringhe. 

Ma ora è stata ripescata per spiegare anche la nascita stessa del nostro universo, facendo a meno del Big Bang...

sabato 14 settembre 2013

OMS: la chemioterapia è un agente cancerogeno

Non è da poco che l’OMS ha classificato la chemioterapia come agente cancerogeno, ma la notizia rimbalza nuovamente da quando il governo ci ha stupiti con la discutibile scelta di attribuire i costi di due farmaci anti-tumorali direttamente al paziente e non più alla sanità pubblica, per un costo di circa 3 mila euro a settimana.

A questo punto i cittadini cominciano a chiedere maggiori risposte alla comunità scientifica che il più delle volte appare spaccata al suo interno e ricca di contraddizioni come quella relativa alle posizioni dell’OMS sull’uso dei farmaci chemioterapici.

Il paradosso della nostra medicina è proprio quello di voler guarire sapendo di danneggiare. Qualsiasi terapia accreditata potrebbe apportare benefici e, allo stesso tempo, degli effetti collaterali. Tuttavia colpisce comunque pensare che, mentre milioni di donne decidono di curare il cancro alla mammella con chemioterapie, allo stesso tempo stanno inconsapevolmente assumendo sostanze classificate come “cancerogene”.

Qualcuno potrebbe obiettare che lo stesso concetto è alla base delle vaccinazioni contro molti ceppi di virus. E’ vero, ma la differenza è che il cancro non è un virus e non andrebbe, in teoria, curato con una vaccinazione a base di sostanze che provocano il cancro. 
Un parallelismo sicuramente non scientificamente calzante, ma che rende l’idea di quello che da diversi decenni sta accadendo in campo oncologico...

mercoledì 11 settembre 2013

L'America in un dipinto del 1451


Un dipinto di Piero della Francesca del 1451 che si trova nel Tempio Malatestiano di Rimini rappresenta senza ombra di dubbio le coste del continente nordamericano. 
(Articolo modificato con ulteriori aggiunte il 15.09.2013)

A cura di Riccardo Magnani

Il Tempio Malatestiano di Rimini è la chiesa maggiore della città e, per
questo motivo, è usualmente indicato dai cittadini come il Duomo; rinnovato completamente a partire dal 1447 con il contributo di artisti come Leon Battista Alberti, Matteo de' Pasti, Agostino di Duccio e Piero della Francesca, è, sebbene incompleta, l'opera chiave del Rinascimento riminese ed una delle architetture più significative del Quattrocento italiano in generale.

Sotto la signoria di Sigismondo Pandolfo Malatesta, venne da subito deciso di sistemarvi una cappella dedicata a San Sigismondo, santo omonimo nonché patrono del committente, affidando il progetto inizialmente al veronese Matteo de' Pasti, salvo poi affidare il restante restauro al più quotato Leon Battista Alberti.

Non è qui mia intenzione fare una analisi del Tempio; voglio invece portare l’attenzione su qualcosa di molto significativo, in ordine a definire, o meglio dovremmo dire ri-definire, gran parte della nostra storia e degli accadimenti che l’hanno caratterizzata; mi riferisco a un dipinto di Piero della Francesca presente nell’ultima parte del Tempio, quella appunto caratterizzata dagli interventi di Pandolfo Sigismondo Malatesta.

Qui si colloca l'affresco di Piero della Francesca del 1451 che, secondo il parere di biografi e gli accademici ritrae Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo; in questo dipinto “la glorificazione del committente ha il culmine, il tema religioso si intreccia con aspetti politici e dinastici, come nelle fattezze di san Sigismondo che celano quelle dell'imperatore Sigismondo del Lussemburgo, che nel 1433 investì il Malatesta come cavaliere e ne legittimò la successione dinastica, ratificandone la presa di potere” (De Vecchi-Cerchiari)...

martedì 10 settembre 2013

Fukushima. Ecco perché, ad oggi, non fermano il disastro ...

 ...Perché costituisce la ‘grande sveglia’ che sta per cambiare il mondo.

di Alfonso Luigi Marra

Perché ad oggi, 5.9.2013, ancora continuano a non fermare il disastro di Fukushima?

Ebbene, il motivo non è certo che si preoccupano delle centinaia di miliardi di euro o di dollari che occorrono per fermarlo, visto che, anzi, ogni volta che qualcuno spende c’è qualcun altro che incassa, e questo piacerebbe molto a tutti, perché sarebbe un modo di incrementare il business.

Il motivo è invece che le enormi cifre e la mobilitazione planetaria che occorreranno per fermarlo provocheranno un sommovimento e un terrore tali che implicheranno la fine, in un momento, non solo delle centrali atomiche, ma delle concezioni consumistiche di cui esse sono espressione, per cui comincerà l’era umanistica.

Quella cioè basata sulla fine dello strategismo e l’inizio dell’era dell’intelligenza intesa come capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri. Un passaggio culturale senza il quale l’umanità non si può più salvare.

La ‘grande sveglia’ sta insomma per suonare, e inizierà a suonare entro qualche settimana o qualche mese: l’umanità sta per accorgersi nel modo più drammatico di avere leso il pianeta, e le dinastie bancarie e gli gnomi massoni che lavorano al loro servizio stanno per rendersi conto che nemmeno loro hanno un pianeta di riserva sul quale rifugiarsi..

domenica 8 settembre 2013

Quello strano gigantesco esagono rotante, al polo nord di Saturno

Grandi eventi stanno accadendo nel nostro sistema solare: date una occhiata a ciò che la sonda Cassini della NASA, scoprì per la prima volta, nel 2007 .

C'è un enorme esagono rotante che circola al polo nord di Saturno. 

No, questa volta niente teoria della cospirazione... è evidente che sia un enorme esagono, che circola al polo nord di Saturno, anche adesso che leggete, veramente enorme: più grande del pianeta Terra.

Dal sito della NASA: "E' una caratteristica molto strana ed è in una precisa foggia geometrica, con 6 lati quasi perfettamente uguali," ha detto Kevin Baines, esperto di atmosfera e membro della squadra Cassini, relativa allo spettrometro che fa la mappatura ad infrarossi al Propulsion Laboratory, della NASA in Pasadena, California.

"Non abbiamo mai visto nulla di simile né su questo né su altri pianeti. Infatti la densa atmosfera di Saturno, dove dominano onde a forma circolare e cellule convettive, è forse l’ultimo posto in cui ci si aspetterebbe di vedere una cosa simile a sei lati… ma c’è!” ...

venerdì 6 settembre 2013

Philadelphia Experiment - Fantasia o realtà?

Mauro Paoletti

La possibilità di compiere viaggi a ritroso nel tempo o in altre dimensioni ha sempre affascinato l'uomo, ed è il tema ricorrente della letteratura fantascientifica e di molti lavori cinematografici, fra i quali: "Ritorno dalla 4adimensione", "Ritorno al futuro", "Timecop", "Star Trek Primo contatto", "L'esercito delle 12 scimmie" e "Philadelphia Experiment".

Quest'ultimo, contrariamente agli altri, totale frutto delle fantasie dei registi, trova qualche "attinenza" con una realtà.

Sotto quest’etichetta, infatti, era codificato un esperimento riguardante i campi elettromagnetici, condotto dalla Marina Americana nell'ottobre del 1943, per mezzo del quale si tentava di mettere in pratica la teoria di Einstein dei campi unificati.

Tale teoria enuncia che, nel creare un campo elettrico in un rocchetto, si spinge un campo magnetico, in quello elettrico. Dato che ogni campo occupa un piano di spazio, e i piani devono essere tre, verrebbe ad esistere anche un piano gravitazionale. Questo terzo campo potrebbe essere generato collegando fra loro dei generatori elettromagnetici, capaci di produrre un impulso magnetico utilizzando il principio di risonanza.

L'esperimento fu eseguito a bordo del cacciatorpediniere "Eldridge D173", completo d'equipaggio....

lunedì 2 settembre 2013

Misteri e Maya: La nuova era delle rivelazioni è iniziata

Tanta confusione è stata appositamente creata dai media riguardo il calendario Maya, e ci sono riusciti bene fino all’ultima ora. Qualcuno insisteva nel dire che in realtà i Maya non avevano mai predetto la fine del mondo, eppure sembrava che alla gente (una maggioranza) non interessava, ormai gli era stato detto che la fine del mondo era alle porte perché cambiare idea? Forse alcuni ci sono realmente rimasti delusi, forse preferivano che i catastrofisti e coloro che puntavano a sostenere questa tesi “solo ed esclusivamente” per scopi di lucro, dicessero la verità.

Questo accade perché la maggior parte delle persone segue la corrente, tutte le notizie che vengono trasmesse da quell’apparecchio rettangolare meglio conosciuto come TV, sono quasi legge. Eppure basterebbe eseguire delle piccole ricerche, oggi abbiamo a disposizione questo strumento, “internet”, che può essere prezioso se utilizzato nella maniera corretta. 
Ma la verità è che le persone preferiscono utilizzarlo quasi solo esclusivamente per i social network, condividere emozioni, immagini, video e quant’altro con i propri amici e parenti. 
Si tende a voler trovare sempre tutto pronto, qualcuno deve fare il lavoro per gli altri. E poi ci si lamenta che il mondo va a rotoli, ovvio permettiamo che facciano tutto gli altri per noi, addirittura che “pensano” per noi, che ci dicano quello che è giusto o quello che è sbagliato. 
Alcune persone non potrebbero neanche permettersi di dare certi consigli e di imporci certe regole, perché i primi “marci” sono loro, eppure andiamo avanti in questo modo da molti decenni, rimanendo ai nostri tempi..

domenica 1 settembre 2013

Italia - Nazione Biologica

Gianni John Tirelli

L’Italia à uno fra i pochi paesi al mondo in grado di rendersi autonoma, in virtù di alcune prerogative ed eccellenze che la rendono unica fra tutti.

La sua ubicazione geografica al centro del mediterraneo, la varietà del territorio e del clima, il patrimonio storico e culturale, gli 8000 km di coste, la molteplicità delle sue tradizioni, l’artigianato, la cucina, l’arte, le sue foreste e montagne, il suo patrimonio idrico, il calore umano dei suoi abitanti, e più in generale, l’unicità della sua bellezza, sono tutti elementi che ci inducono a considerare la seria possibilità di liberarci da ogni altro soggetto esterno di natura economica/finanziaria e politica, che non solo condiziona, ma che ci pone in uno stato di subalternità e di dipendenza rispetto ad altri stati, che non possono in alcun modo competere con noi, per risorse naturali e storiche.

Come possiamo noi italiani, vivere da poveri, quando calpestiamo il suolo di uno fra i paesi più ricchi e straordinari della terra, per tutti i motivi sopra elencati? 
Quale altra nazione europea (per restare nei paraggi), può concorrere con l’Italia e vantarsi di una tale e così straordinaria eredità? 

Dimentichiamoci del debito, dello spread, del pil, di banche, finanzia, e della Germania! Una guerra che non potremo mai vincere! Lasciamo invece che questa terra dia il meglio dei suoi frutti, delle sue potenzialità e capacità!
Non abbiamo niente da importare – abbiamo tutto e di più! ..