venerdì 30 marzo 2012

La Bibbia, il resoconto della più grande invasione aliena sulla Terra

L’intervista esclusiva a Mauro Biglino, traduttore di antichi testi ebraici
di Stefania Del Principe

Ci sono reperti e testimonianze inspiegabili che fanno ancor oggi impazzire i ricercatori di tutto il mondo e stonano totalmente con quello che ci dice la scienza ufficiale.
Chi approfondisce la storia riguardante le civiltà antiche non può non notare che i nostri antenati non erano assolutamente primitivi come noi ce li immaginiamo. Ma, anzi, per certi versi si potrebbero considerare più evoluti di noi, ai giorni nostri. Parliamo non di situazioni occulte, ma di fatti che sono sempre stati davanti agli occhi di tutti, come la Grande Piramide per esempio, costruita seguendo le proporzioni esatte al millimetro della Luna e della Terra, oppure della conoscenza medica avanzatissima presente sia in India che presso i Maya, dove si utilizzavano succhi di radici per curare fratture in pochi giorni. O ancora di uno dei testi più famosi al mondo, del quale nessuno parla: il Vaimānika Śāstra, ossia La scienza dell’aeronautica. Testo in cui osservando gli accuratissimi schemi, c’è da chiedersi come fosse possibile avere una simile conoscenza.

Che dire, invece, delle discipline orientali come l’agopuntura, con la quale si facevano anestesie con il solo utilizzo degli aghi? Come mai queste tecniche solo oggi cominciano a essere, a stento, validate e riconosciute? E’ possibile credere alla teoria dell’Homo sapiens che si è “evoluto” solo guardando le stelle? Ma se non aveva mezzi a disposizione, come faceva a misurarle e a replicarle, attraverso, per esempio, le piramidi?
Come è possibile, c’è da chiedersi, che solo pochi secoli fa moltissima gente sia morta di pellagra cibandosi quasi in maniera esclusiva di farina di mais, quando i Maya e gli Incas da migliaia di anni ovviavano al problema cuocendo il mais in ambiente fortemente basico per rendere disponibile la vitamina PP presente nel cereale? Come mai noi uomini moderni civilizzati questo non lo sapevamo? Quando l’umanità odierna sarà così umile da non pensare di sapere tutto e di poter, invece, attingere anche da fonti antiche? ..

mercoledì 28 marzo 2012

Il Bilderberg e i padroni del mondo

Ogni anno, gli uomini più potenti del mondo si riuniscono, a porte chiuse, per progettare le sorti della politica e dell’economia globali. Sull’ultimo meeting, nel Maggio 2009, sono trapelate diverse informazioni, grazie alle indagini di coraggiosi giornalisti indipendenti.

Andrew G. Marshall

Dal 14 al 17 Maggio (2009) l’élite globale si è incontrata in Grecia per il convegno annuale dei Bilderberg, nella sporadica e limitata attenzione dei media internazionali. Ben 130 tra gli individui più potenti del mondo si sono riuniti per discutere l’argomento più impellente del giorno, e, naturalmente, per progettare l’anno a venire. Il tema più discusso è stata la crisi finanziaria globale, cosa che non sorprende, dal momento che la lista dei partecipanti includeva molti dei principali architetti di questa crisi come anche chi si propone di “risolverla”.

Perché il NWO continui

Prima che la riunione cominciasse, il giornalista investigativo Daniel Estulin (noto per i suoi servizi sui Bilderberg, ndr), riferì l’argomento principale in programma, fattogli pervenire da una sua fonte interna. Sebbene questo report non possa essere verificato, la fonte, assieme a quelle del “segugio” della ricerca sui Bilderberg, Jim Tucker, si sono dimostrate straordinariamente accurate in passato. A quanto pare l’argomento principale è stata la crisi finanziaria nei termini delle misure da adottare. «O una prolungata, agonizzante depressione che condanni il mondo a decenni di stagnazione, declino e povertà... o una intensa ma breve depressione che apra la strada ad un nuovo ordine mondiale di economia sostenibile, con meno sovranità (popolare, ndt) ma più efficienza»...

martedì 27 marzo 2012

Il Vangelo di Giuda

A. Forgione

Il mese scorso (si riferisce al giugno del 2006 - n.d.A.), dopo 1.800 anni di silenzio, le parole di un fragile manoscritto gnostico hanno raggiunto le pagine dei quotidiani di tutto il mondo. Sono le parole di Giuda, il discepolo traditore, del suo Vangelo finalmente venuto alla luce e oggi tradotto da un team di esperti grazie al National Geographic, che ne ha curato la pubblicazione. 

Il Vangelo di Giuda è una rivelazione, la personale rivelazione che Gesù fa a Giuda della verità divina. 
Una verità che noi, in realtà, avevamo già anticipato nel numero 62 (pagina 72) senza sapere che questo Vangelo sarebbe uscito urlando al mondo la storia negata del discepolo più odiato del mondo cristiano.
Eppure Gesù lo chiama “amico” già nei Vangeli sinottici, un ruolo che ne indica la funzione fondamentale allo interno del piano divino, quello della vittoria dello spirito sulla carne. Una verità scomoda che ha già fatto gridare la Chiesa cattolica e la sua guida Benedetto XVI che quello scritto non è verità ma la sua negazione. «Per Giuda i soldi erano più importanti della comunione con Gesù» ha affermato il papa a una congregazione convenuta nella basilica di San Giovanni in Laterano lo scorso aprile, ma noi ricordiamo che ci è sempre stato insegnato che «senza soldi non si cantano messe». Dunque dov’è la verità?

Il testo, ritrovato negli anni ’70 dello scorso secolo nel deserto egiziano nei pressi di El Minya, ha avuto una strana sorte, passando prima nelle mani dei mercanti d’arte che lo vendettero in Europa, quindi finì negli USA dove rischiò letteralmente di marcire in una cassetta di sicurezza di una banca newyorkese. Acquistato da Frieda Nussberger-TChacos fu infine donato, per l’impossibilità di venderlo, alla Maecenas Foundation che ne incaricò per il restauro (il testo era ridotto in oltre 1.000 frammenti) l’esperto di copto, la lingua egizia del periodo cristiano, Rodolph Kasser...

lunedì 26 marzo 2012

I benefici della musica a 432 Hz

E' possibile disarmonizzare la società, assopendo la coscienza dell’umanità, usando lo strumento suono? 

E’ sorprendente scoprire che esiste un unico strumento utilizzato per l’accordatura standard di tutti gli strumenti musicali: il suo nome è Diapason a 440 hertz (oscillazioni al secondo), attualmente usato per la stragrande maggioranza dei brani che ascoltiamo quotidianamente alla radio, in tv o attraverso i nostri lettori MP3.

Definizione del vocabolario del termine “musica”: “l'arte e la scienza dei suoni, combinati secondo determinate regole; l'insieme armonico di suoni prodotti da strumenti musicali o da più voci.”
La musica, anche se non lo pensiamo spesso, è una vera e propria scienza,che basa le sue fondamenta su leggi matematiche e fisiche incontrovertibili.

Il diapason di 440 vibrazioni non ha alcuna valenza scientifica.Può, quindi,questo tipo di vibrazione disarmonica, agire da portatrice di stress, ansie e patologie di vario tipo? Sì, potrebbe, in quanto è plausibile supporre che, se determinate armoniche sono in grado di guarire un organo malato, le disarmoniche possano farlo ammalare.

La lotta di Giuseppe Verdi. “Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale (che allora si attestava a 435Hz), io consigliai venisse seguito l'esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d'Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista(diapason) uniformandosi al normale francese. Se la Commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all'orecchio, ch'io aderisco di buon grado. Sarebbe grave,gravissimo errore, adottare come viene da Roma proposto un diapason di450 vibrazioni. Io pure sono d'opinione con lei che l'abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell'esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che nonpotrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome LA a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un SI bemolle a Roma?” ...

giovedì 22 marzo 2012

La tirannia delle tette

Non c’è una “matrice” peggiore di quella che ci rende schiavi dei nostri istinti riproduttivi e che trasforma l’atto sessuale nel nostro unico scopo di vita.

I mass media, controllati dagli illuminati, ci hanno assuefatto al sesso mostrando la “dissipazione sessuale” come se fosse “liberazione sessuale”. 

Questa devianza mentale è una forma di possessione demoniaca. Quante volte il Daily Mail ma anche i giornali italiani propongo immagini di donne in “bikini” in modo da solleticarci gli istinti?”
Questo è il destino dell’umanità, essere un disco rotto che gira a vuoto? E’ per questo che siamo stati creati?

L’eterosessualità è stata degradata al livello di pornografia. Una donna sul Salon Personals pubblicizza: “Perché vorresti conoscermi? R: I miei pensieri sono sporchi come una piattaforma della metropolitana.”

Questo è il satanismo, dove brutto diventa bello e viceversa.
Un ragazzo 22enne svedese scrive: “La maggior parte dei miei amici vedono le donne come il Santo Graal. La maggior parte della loro esistenza è basata sul “Fare sesso”. E’ come se stessimo involvendoci in degli animali. Forse è il loro obiettivo e… se non fotti con una donna sei uno sfigato ”
I media forniscono ai giovani una immagine spropositata dei vantaggi offerti da una donna. Questo diventa un ostacolo in quanto gli stessi tenderanno a porle su un piedistallo perdendo così, fin da subito, tutto il loro rispetto. L’eterosessualità è stata sovvertita e lo sviluppo naturale, arrestato...

giovedì 15 marzo 2012

Ci vogliono vaccinare fino a 100 anni!

I medici di base e i pediatri hanno preparato il loro programma e lo hanno chiamato "Calendario vaccinale per la vita". 

Un "Calendario vaccinale per la vita" che pianifica le vaccinazioni dai primi giorni di vita fino e oltre la terza età, fino all'ultimo giorno di vita. Le società mediche italiane hanno imboccato la loro via, chiarissima: vaccini per tutti, sempre e comunque, a prescindere dalle categorie a rischio, senza distinzioni e senza eccezioni

Un "bacino" enorme di clienti per le case farmaceutiche! Si vaccinerà, stando alle indicazioni di Fimmg e Fimp, a prescindere dalla distinzione tra soggetti a rischio e non a rischio, dall'età o dalle particolari condizioni di fragilità e con addirittura con l'inclusione di vaccini "preventivi" della prevenzione, che cioè, secondo l'idea che si cerca di diffondere, saranno "utili alla promozione di un ottimale stato di salute per la popolazione". 

Un messaggio e una scelta che non lasciano molti dubbi: la prevenzione è figlia dei farmaci, ci fanno capire. Mentre ci sono ben altre possibili vie da percorrere; ad esempio, quello secondo cui "la prevenzione senza farmaci può evitare l'uso dei farmaci". Ma così non si farebbero grossi affari! 
A realizzare il nuovo calendario e a lanciarlo a Roma, sono state la Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg), la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e la Società italiana di igiene, per rendere operative le indicazioni contenute nel Piano Nazionale Vaccinazioni fino al 2014, approvato lo scorso 22 febbraio dalla Conferenza Stato-Regioni...

lunedì 12 marzo 2012

Una società in secca

Gianni Tirelli

Cercare di combattere l’attuale crisi planetaria, immettendo liquidità sul mercato, è come volere riempire il letto di un fiume in secca, con secchi d’acqua. La sorgente, si è prosciugata per sempre, e la poca acqua rimasta, è appena sufficiente per dissetare i nostri figli. Se tutti noi, non riconvertiremo al più presto, lavoro in fatica, sottomettendoci alle leggi ineluttabili della natura, e cessando ogni tipo di violazione e profanazione, tutte le sorgenti si spegneranno, e allora, solo nella follia e nel sangue, placheremo l’arsura dei nostri perversi crimini contro Dio, e perpetrati in suo nome. Che i soldi non siano fonte di felicità, ma l’esatto contrario, è un dato di fatto e, oggi, ancora più di ieri.

L’origine di ogni male è lo sponsor e chi lo rappresenta! La propaganda (o pubblicità, come oggi preferiscono definirla, pur non essendo corrispondente alla sua origine etimologica, poiché, pubblicità deriva da pubblico – relativo ad un ambito cui appartengono o si riferiscono i diritti o gli interessi di una collettività civilmente ordinata” mentre, per propaganda, s’intende un’azione intesa a conquistare il favore o l’adesione di un pubblico sempre più vasto mediante ogni mezzo idoneo ad influire sulla psicologia collettiva e sul comportamento delle masse – sottoporre a bombardamento (o lavaggio del cervello propagandistico) – la propaganda, dicevo, e tutto il suo indotto, alimentano il PIL in ragione di un buon 90%.
Possiamo tranquillamente dichiarare che, il prodotto interno lordo delle nazioni liberiste, poggia le sue fondamenta sulla sabbia o per essere metaforicamente più illuminanti, sull’aria fritta. Il Sistema si ingrassa attraverso la propaganda e quindi, attraverso il consumo di prodotti effimeri, di nessuna qualità e durata (cose del tutto superflue che esulano dai reali bisogno della gente), e sulla base di tutto questo, edifica il suo impero di carta straccia.

Com’è possibile scorgere un prossimo futuro, quando i ricorrenti e sempre più frequenti scricchiolii ci avvertono del suo imminente crollo? ..

domenica 11 marzo 2012

Nucleare, un mondo poco sicuro

Alessandro Iacuelli

Greenpeace ha pubblicato la mappa delle centrali nucleari in Europa. 

La mappa è interattiva e cliccando sui puntini gialli che identificano i reattori nucleari è possibile conoscere il livello di rischio per chi abita nel territorio circostante a varie distanze. Sono ben 437 i siti segnalati sulla mappa e per ciascuno si può vedere il numero delle persone che potrebbero essere coinvolte in caso di incidente nucleare a distanze di 30 km, 75 km, 150 km, 300 km. Una delle centrali più vicine ai confini italiani è la centrale svizzera di Muehleberg: la popolazione coinvolta nel raggio di 300 km è di quasi 50 milioni di persone.
A pochi giorni dal primo anniversario dell’incidente nucleare di Fukushima, Greenpeace lancia la mappa interattiva intitolata "Quanto sei a rischio?" Quel che emerge é come milioni di persone vivano nelle vicinanze di un reattore nucleare. L'associazione ambientalista vuole avvertire, con questo messaggio, che tutte queste persone sono in pericolo: vivono in un'area che, in caso di incidente nucleare, potrebbe venire altamente contaminata ed essere quindi evacuata.
La tesi di fondo è che non ci sono reattori nucleari sicuri: Greenpeace ricorda come gli ultimi sessant'anni siano stati costellati di incidenti nucleari, piccoli e grandi, di cui vengono ricordati solo Fukushima, Chernobyl, Tokaimura e Three Mile Island, mentre le altre centinaia di incidenti, in cui il disastro è stato solo sfiorato, sono caduti nel dimenticatoio.

Solo sei anni fa in Svezia uno dei reattori della centrale nucleare di Forsmark ha rischiato di arrivare pericolosamente vicino alla fusione del nocciolo a causa di un guasto ai sistemi di sicurezza, causato da un semplice black-out di corrente. Nelle ultime settimane, il direttore della centrale nucleare Fukushima Daini, sorella della centrale di Fukushima Daiichi, ha ammesso che anche il suo impianto è stato vicino alla fusione nelle ore successive al terremoto e allo tsunami dell’11 marzo...

sabato 10 marzo 2012

Il rapporto della Terra con la galassia nel calendario maya

José Arguelles studia da trent'anni il calendario maya assieme ad altri sistemi, principalmente l'I-Ching, e ha sempre avvertito somiglianze e parallelismi tra i due sistemi. Mentre studiava il calendario gli diventava sempre più chiaro, soprattutto in questi ultimi anni, che ha altre finalità e altri usi rispetto a quelli strettamente calendariali. Arguelles ha capito che quello che chiamiamo calendario è soltanto uno degli usi di un codice nascosto. Osservando il calendario, scopriamo il codice che vi è contenuto.

A questo punto è fondamentale conoscere alcuni principi correlati all'olografia, ovvero ai frattali matematici. Uno di questi principi è l'idea che il tutto sia contenuto nella parte, e che quindi ogni parte contenga il tutto. E' stato così che lo studioso ha iniziato a capire che il calendario nasconde un codice.

Questo è un punto fondamentale. Poi si chiese: che tipo di codice e che cosa significa? Iniziò a considerarne le diverse applicazioni. Vide che il calendario, descritto in genere come la ripetizione di un ciclo di 260 giorni, contiene la matrice 260. Poi capì che anche il Grande Ciclo corrisponde perfettamente a questo codice. Il Grande Ciclo non è composto solo da cicli ripetuti di 260 giorni, ma anche di 260 katun, ovvero periodi di 20 anni. Il codice era lo stesso. Di qui incominciò a capire che il codice è basato su proprietà matematiche che sono virtualmente collegate a tutti gli altri aspetti dell'esistenza, per esempio alla tavola degli elementi. Iniziò a capire che il codice su cui si fonda tutto il calendario maya, Grande Ciclo compreso, nel suo parallelismo con la tavola degli elementi è una tavola periodica delle frequenze galattiche.

Ritornando alla risonanza, l'idea è che la forma deriva dalla frequenza. Prima c'è una frequenza vibratoria che segue determinati cicli e da questa frequenza si crea la forma. Le frequenze hanno delle proprietà matematiche che si possono tradurre in modelli geometrici. Il modello geometrico corrisponde alla forma, quindi il codice è effettivamente la tavola periodica delle frequenze galattiche che determinano la manifestazione di tutti i fenomeni nelle varie dimensioni. E' un codice universale strabiliante che lascia senza fiato...

venerdì 9 marzo 2012

Radiazioni nucleari nell’orto


Mi piace andare per fiere ed esposizioni gastronomiche. Si assaggia e si scopre sempre qualche cosa di interessante e di dimenticato.

Tempo fa ero ad una manifestazione gastronomica nel Monferrato: “la disfida della polenta“. Prima della mangiata obbligatoria con antipasti, bagna cauda, polente varie e i mitici Krumiri Rossi con lo zabaglione (se passate da Casale Monferrato fate un salto a comperare i veri Krumiri), ho fatto un giro tra gli stand ad assaggiare vari prodotti, soprattutto biologici. Facevano mostra di sé, orgogliosamente presentati, molti “mais autoctoni”, accanto a grossi cartelli con scritto “OGM no grazie”. Mi veniva da sorridere al pensiero del “mais autoctono”. In Piemonte! Un po’ come la noce di cocco autoctona della Lombardia . Ma parleremo un’altra volta del mais, che come credo saprete è “autoctono” del Messico e non certo delle Langhe o del Monferrato.

In un piccolo stand, dopo un buon assaggio di nebbiolo, noto una agricoltrice biologica che mostrava tutta orgogliosa le sue patate viola. Bellissime. Sì, dalla polpa completamente violacea. “Cresciute rigorosamente in modo biologico”, la gentile signorina si affretta a spiegarmi. Le ha portate più che altro come curiosità. “Belle”, le rispondo sorridendo. Non voglio certo fare il guastafeste instillando il dubbio che quelle bellissime patate biologiche potrebbero essere state “modificate” da scienziati in camice bianco, al pari degli ogm tanto avversati dagli agricoltori biologici. Guardate che meraviglia queste patate (tra l’altro molto ricercate dai cuochi “postmoderni” per le loro caratteristiche cromatiche) ..

giovedì 8 marzo 2012

La faccia pulita dell'amianto

Serge Latouche

Il fatto che il principale promotore dello sviluppo sostenibile si sia rivelato un serial killer è quasi troppo bello per chi, come me, da anni si batte contro questo pseudo-concetto per denunciarne l’impostura. Quando ho letto che il miliardario svizzero proprietario dell’azienda di Casale Monferrato, Stephan Schmidheiny , altri non era che l’eroe di “Rio ’92”, non riuscivo a crederci. Dopo tutto uno Schmidheiny vale l’altro; vale, ad esempio, suo fratello Thomas che nella suddivisione dell’impero di famiglia ha avuto la sorte di ereditare solo il reparto cemento.

Ho dovuto consultare Internet per verificare che l’industriale condannato dal Tribunale di Torino a 16 anni di reclusione era proprio il paladino dell’ecologia industriale e della responsabilità sociale delle imprese, fondatore del World Business Council for Sustainable Development, che sul suo sito si presenta come un filantropo. 

Il mito secondo cui il concetto di “sviluppo sostenibile” sarebbe stato coniato da ecologisti in buona fede e poi snaturato dalle multinazionali avide di denaro e maestre di “greenwashing”, l’ecologismo di facciata dei furbi e da politici senza scrupoli, è un mito duro a morire. Alla fine degli anni Settanta lo “sviluppo sostenibile” fu concepito per sostituire l’espressione più anodina di “ecosviluppo”, adottata nel 1972 dalla Conferenza di Stoccolma, su pressione della lobby industriale americana e grazie all’intervento personale di Henry Kissinger.

Lo “sviluppo sostenibile” fu lanciato come una nuova marca di detersivo e “messo in bella mostra” alla Conferenza di Rio del giugno 1992 da un altro miliardario canadese del petrolio, Maurice Strong, presidente dell’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo).
L'operazione di seduzione ebbe successo oltre le più rosee previsioni...

mercoledì 7 marzo 2012

La droga chiamata progresso

Massimo Fini

Lo psicofarmaco della modernità 
La questione del Tav, che ha visto migliaia di persone manifestare in 50 città oltre che in valle, travalica la Val di Susa e il legittimo interesse dei suoi abitanti a non veder sconciato il proprio territorio, l'ambientalismo, l'amianto, le compensazioni, le economie o le diseconomie che, a seconda dei punti di vista, il traforo comporterebbe.

I No-Tav (fatta la tara dei vandali), come ha capito benissimo il ministro Corrado Clini, “sono contrari allo Sviluppo, la loro è una battaglia ideologica”. Ma non meno ideologica è la posizione di chi (fatta anche qui la tara sulle speculazioni e le mazzette) sostiene che il Tav è necessario alla crescita e allo Sviluppo. 

“Il Progresso non ha partorito l'uomo migliore, una società migliore e comincia a essere una minaccia per il genere umano”. Chi l'ha detto? Un valligiano, un “Aska”, un anarco-insurrezionalista? Lo ha detto Papa Ratzinger quando era ancora cardinale. Probabilmente Ratzinger si riferiva soprattutto alla decadenza etica (anche se l'ultima parte della frase adombra la catastrofe ambientale) che a noi qui non interessa perché siamo persuasi che dal punto di vista morale l'uomo non è mai cambiato. 

La conoscenza infatti è cumulativa, il senso etico no. Io ne so sicuramente di più di mio padre e di mio nonno, ma non sono necessariamente migliore, dal punto di vista etico, di mio padre o di mio nonno. Quello che per me conta è il rapporto fra lo Sviluppo e la qualità della vita...

lunedì 5 marzo 2012

Monsanto: 50 anni di scandali

Soren Seelow

Lunedì 13 febbraio, la condanna del gigante agroalimentare americano Monsanto – chiamato in causa da un piccolo agricoltore della Charente intossicato da un erbicida – è, per la Francia, una prima volta. Nella storia della multinazionale – centenaria – invece, questa condanna non è che un singolo caso giudiziario in più su una fedina penale già lunga.
PCB, Agente Arancio, diossina, OGM, aspartame, ormone della crescita, erbicidi (Lasso e Roundup)... nomi di prodotti che hanno fatto la fortuna della Monsanto e che sono tutti collegati a scandali sanitari e a dei processi che hanno portato spesso alla loro proibizione. Ma fino ad oggi niente era riuscito a fermare l’irresistibile ascesa di questo antico gigante della chimica riconvertitosi alla biogenetica e diventato maestro nell’arte del lobbismo. Quello che segue è il quadro di una multinazionale plurirecidiva.

Un gigante della chimica... esplosiva ..

sabato 3 marzo 2012

TAV, il treno NATO-USA

Filippo Bovo

Il Movimento No TAV, attivo almeno fin dai tempi della grande manifestazione a Sant’Ambrogio di Torino del 2 marzo 1995, ha più di una buona ragione per contestare la realizzazione della grande opera ferroviaria che dovrebbe attraversare la Val di Susa collegando Torino a Lione, all’interno di un più esteso collegamento da Lisbona a Kiev.

Troppo lunghi e costosi sarebbero ad esempio i lavori del cantiere, tali da sottrarre al paese risorse preziose che certamente risulterebbero meglio investite nell’ammodernamento delle linee esistenti (a cominciare dalla linea Torino – Lione che attraversa il Traforo del Frejus e che ad oggi viene utilizzata non oltre il 30% delle sue capacità: per il trasporto merci, quindi, la TAV si presenterebbe come un costoso ed inutile doppione). Ingenti sarebbero anche i danni all’ambiente, con gravi effetti sulle condizioni idrogeologiche della valle come del resto è già avvenuto con i lavori per l’alta velocità nel Mugello, dove interi paesi sono rimasti senz’acqua a causa del disseccamento delle falde.

Non mancherebbero poi preoccupazioni su problemi di salute pubblica legati ad una serie di minerali presenti nelle montagne circostanti (principalmente amianto ed uranio) le cui scorie e la cui radioattività, a causa dei forti venti che caratterizzano la Val di Susa, potrebbero raggiungere persino la periferia di Torino. Infine una linea come la TAV favorirebbe, nell’ottica del mercato comunitario, l’esportazione di capitale produttivo verso le aree più povere dell’Unione Europea e l’importazione di merci a basso costo dalle medesime, assecondando così la deindustrializzazione e la delocalizzazione di imprese del nostro Paese verso l’Europa orientale e, di conseguenza, anche la compressione dei salari dei nostri lavoratori.

Ma queste ragioni, tutte condivisibili e difficilmente obiettabili, sono soltanto quelle più note ed ufficiali: ve ne è anche un’altra, al cui proposito l’opinione pubblica viene tenuta accortamente all’oscuro e di cui ci ccuperemo in questo articolo. La TAV, esattamente come la ferrovia Berlino – Baghdad dell’inizio del secolo scorso (la cui funzione era quella di favorire la penetrazione militare ed economica della Germania guglielmina nei Balcani e nel Medio Oriente di cui già all’epoca s’era scoperto il potenziale petrolifero), risponde a ben precise logiche geopolitiche e geostrategiche. Attraversando Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Ungheria ed Ucraina, favorirebbe il collegamento e la saldatura fra Europa occidentale ed orientale, consentendo così la penetrazione della NATO nello spazio post sovietico...

giovedì 1 marzo 2012

Gli OGM sono tossici: la Francia chiede il divieto per il mais MON810


Arriva da studiosi francesi e tedeschi una ricerca che sostiene la tossicità del mais OGM MON810 di Monsanto. Christoph Then che dirige la Testbiotech a Monaco di Baviera spiega che ci sono prove che il mais OGM produce una tossina dannosa per gli esseri umani e che entra nella catena alimentare attraverso i mangimi animali contaminando anche il suolo e le acque. A condurre gli esperimenti presso l’Università di Caen il professore Gilles-Eric Séralini che ha supervisionato lo studio e che spiega:

In conclusione, questi esperimenti dimostrano che i rischi di tossine Bt e di Roundup sono stati sottovalutati.


Infatti, secondo la nuova pubblicazione, dosi anche estremamente basse di formulazioni a base di glifosato ossia il pesticida Roundup, usato assieme al MON810 possono danneggiare le cellule umane e questi risultati sono in accordo con diverse altre indagini che evidenziano rischi per la salute imprevisti connessi con le preparazioni di glifosato.

Il mais OGM che ebbe parere positivo nel 2008 dall’EFSA non è ammesso alla coltivazione in Austria, Germania, Grecia, Ungheria e Lussemburgo, mentre la Francia minaccia di re-imporre il proprio divieto, nonostante la moratoria del 2008 confermata anche per quest’annose non dovesse intervenire l’Ue. Infatti Oltralpe si vivono giorni di tensione da quando la scorsa settimana è stata rinnovata la richiesta di autorizzazione per il MON810. Il governo francese ha indirizzato perciò una nota alla Commissione europea in cui chiede sostanzialmente di ergersi a giudice in questa vicenda e la consultazione è stata fissata con urgenza per il prossimo 6 marzo. Dunque fino ad allora ambientalisti e oppositori alle colture geneticamente modificate stanno esercitando pressioni su un governo che è in piena campagna elettorale essendo prossime le presidenziali...