domenica 3 settembre 2023

I test sugli animali sono affidabili?

Una delle tante (e fondate) critiche alla sperimentazione sugli animali è che non c'è alcuna certezza sul fatto che i risultati ottenuti su di loro siano gli stessi che si otterranno sull'essere umano.

«Prendiamo lo scimpanzé, la specie più vicina all'uomo fra quelle normalmente usate in laboratorio. Lo scimpanzé è assolutamente immune all'Aids: il virus non gli fa nulla. 
Mentre ad esempio il suo fisico si comporta come il nostro col virus dell'Ebola. 
Vi rendete conto? 
Come si fa a validare un test su un'altra specie quando le reazioni di questa variano di volta in volta dalle nostre?»
Claude Reiss, direttore di ricerca in biologia molecolare al Cnrs,

Nessuna specie, quindi, può essere presa a modello di un'altra. 
Perché allora si continuano ad usare, ad esempio, i topi, per testare i medicinali? ...

Esistono molte foto, decisamente più esplicite e cruenti di questa ma ne ho scelto una
che non sia troppo traumatizzante ..

«Perché costano poco, ma soprattutto perché permettono alle case farmaceutiche di ottenere i risultati che vogliono. 
Prendiamo una sostanza X, ritenuta cancerogena. Se sono il tossicologo di una ditta che vuole mettere sul mercato quel prodotto sceglierò dei topi molto robusti. Ci sono almeno 100 linee differenti di topi, e ognuno si comporta in modo diverso. Prenderò ad esempio i B57L, molto resistenti al cancro. Li nutrirò poco, così che le cellule cancerogene non si inseriscano nei grassi. 
Alla fine dell'esperimento avrò un risultato positivo: il prodotto non è cancerogeno, ecco l'autorizzazione. 
La ditta concorrente potrà testare lo stesso prodotto su un'altra linea di topi meno resistenti al cancro ottenendo come risultato lo sviluppo tumorale nel 90 per cento del campione». 
Insomma, i tossicologi possono adattare l'esperimento al risultato voluto.
Fonte: Test sugli animali. Inutili e dannosi (l'articolo non è più reperibile..) ...

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Andava sicuramente fatta questa premessa prima di leggere l'articolo che segue, che riguarda i risultati di uno studio (2012) effettuato sugli effetti degli OGM sui topi. 
Nel futuro ne vedremo i risvolti.

Si arriverà all'ammissione che gli sperimenti sugli animali non sono conclusivi? Gli OGM saranno letali soltanto per i topi? 

Forse, ma alcuni studi sembrano dimostrare che anche per gli esseri umani il rischio è reale. Prima o poi lo verificheremo di sicuro!
Dopo tutto siamo cavie anche noi, rinchiuse in una prigione che tanti non vedono perché le sbarre sono nella loro testa...

Il mais OGM fa molto male ai topi

Li fa ammalare di tumore con una frequenza spaventosa, li fa morire prima. 
Se fosse un farmaco dovrebbe essere ritirato dal commercio. E’ invece un cibo molto diffuso, e addirittura di recente (2023) una sentenza della Corte europea ha imposto all’Italia di permetterne la coltivazione.

Il 20 settembre 2012 il Nouvel Observateur francese ha rilanciato per primo lo studio condotto da ricercatori francesi su topi da laboratorio nutriti per due anni con almeno l’11% di mais Ogm NK603, prodotto da Monsanto, il cui uso è autorizzato dall’Unione Europea per l’alimentazione umana.

Lo studio completo è uscito sulla prestigiosa rivista scientifica americana “Food and Chemical Toxicology”. I link sono in fondo e ho anche trovato quello al testo completo, che è a pagamento ma che è stato ripubblicato per intero su un sito americano.

Il Nouvel Observateur definisce i risultati di questa ricerca “una bomba“. Pare che il Governo francese li stia prendendo molto, molto sul serio.

Gli studi con cui gli Ogm vengono autorizzati alla coltivazione e all’uso sono condotti dallemultinazionali proprietarie dei brevetti e, in Europa, solo rivisti dall’Efsa, l’autorità per la sicurezza alimentare. Inoltre perlopiù discendono dalle autopsie effettuate su topi nutriti con Ogm solo per poche settimane.

I ricercatori francesi invece hanno effettuato uno studio sui topi durato due anni: un periodo di tempo che equivale, grossomodo, alla vita media dei topi.

Se è vero che noi europei tendiamo ad evitare i cibi Ogm (se ne contengono più dello 0,9% questo va indicato sull’etichetta), è altrettanto vero che i mangimi per il bestiame sono perlopiù a base di Ogm. Si nutrono (anche) di mais NK603 gli animali da cui ricaviamo carne, latte, uova.

Ho scritto pochi giorni fa dei segni di tossicità legati al mais Ogm Mon 810, quello oggetto della sentenza europea contro l’Italia.

Il mais NK603 è invece ingegnerizzato per resistere al diserbante Roundup, in Europa meglio conosciuto come Glifosate.

Il Nouvel Observateur tratteggia una ricerca rocambolesca ed effettuata con mille precauzioni di segretezza, per evitare ostacoli e interferenze da parte delle multinazionali biotech.

Dà l’idea del clima – almeno dal punto di vista soggettivo – in cui gli scienziati hanno lavorato. Ma a parte questo, interessano i risultati. Eccoli.

Vari gruppi di topi sono stati nutriti per due anni con almeno l’11% di mais NK603, coltivatocon o senza l’ausilio del diserbante Roundup cui esso resiste, o hanno bevuto acqua che conteneva piccolissime quantità di Roundup, a partire da 0,1 parti per miliardo: ovvero 0,1 milligrammi per tonnellata.

In tutti i gruppi le femmine sono morte 2-3 volte in più rispetto al gruppo di controllo (ossia quello allevato in condizioni del tutto analoghe ma senza Ogm o Roundup), e più rapidamente. Risultati analoghi in tre gruppi di maschi.

Le femmine hanno sviluppatosi sono ammalate soprattutto per grossi tumori allemammelle, sviluppatisi prima e più spesso rispetto ai gruppi di controllo; in secondo luogo è stata colpita la ghiandola pituitaria; l’equilibrio ormonale è risultato disturbato.

I maschi hanno avuto malattie al fegato e ai reni: rispettivamente 2,5-5,5 e 1,3-2,3 volte in più rispetto al gruppo di controllo. Inoltre hanno sviluppato tumori quattro volte rispetto al gruppo di controllo, e con un anticipo anche di 600 giorni. Che non è affatto poco, visto che la vita media di un topo è di circa 700 giorni…

Inoltre il 76% di tutti i topi – maschi e femmine – ha mostrato croniche deficienze del funzionamento renale.

Secondo i ricercatori, questi dati possono essere spiegati sia con gli effetti del Roundup sul sistema endocrino sia con le conseguenze della manipolazione genetica cui è stato sottoposto il mais.

Su Food and Chemical Toxicology valutazione della sicurezza degli alimenti derivati da colture Ogm e il testo completo dello studio pubblicato da Sustainable Food Trust

Sul Nouvel Observateur sì, gli Ogm sono dei veleni e Ogm, il Governo prende molto sul serio lo studio

Dati sul mais geneticamente modificato NK603 

Fonte: blogeko.iljournal.it (off line)

Passati alcuni anni sono effettivamente arrivati i "risvolti" 
tanto attesi. Nuove ricerche, nuove conclusioni: 
Il mais ogm non fa male ai topi 
quindi è ancora autorizzato!

Il tossicologo Bernard Salles 
Nel 2018, una nuova ricerca, condotta in condizioni simili alla precedente e guidata dal tossicologo Bernard Salles, affermava l'innocuità del mais OGM:
"Il risultato per gli animali è che nulla è cambiato in maniera significativa sia che siano stati alimentati con il mais tradizionale o con quello transgenico." ...




Attualmente il mais OGM NK603 rientra nella lista delle 







L'articolo, aggiornato al meglio nonostante la scomparsa di diverse fonti, è stato precedentemente pubblicato qui il 21/09/2012 

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